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Società parigina studi spiritisti


La Società Parigina degli studi spiritisti è stata fondata da Allan Kardec il 1° aprile 1858.
Fino ad allora, gli incontri si erano tenuti a casa di Allan Kardec, rue des Martyrs, con la signorina E. Dufaux come medium principale; il suo salone poteva contenere da quindici a venti persone, ben presto ne radunò più di trenta.

Vedendosi troppo angusto e non volendo imporre tutti gli oneri ad Allan Kardec, alcuni degli uditori hanno suggerito di formare una società spiritista e di affittare una sala dove si sarebbero svolti gli incontri.

Tuttavia, per potersi incontrare, bisognava essere riconosciuti e autorizzati dalla prefettura. 
M. Dufaux, che conosceva personalmente l'allora Prefetto di Polizia, prese le misure necessarie, e grazie al Ministro dell'Interno, generale X, che era favorevole alle nuove idee, l'autorizzazione fu ottenuta in una quindicina di giorni, mentre attraverso i canali ordinari ci sarebbero voluti mesi senza molte possibilità di successo.

La Società fu poi regolarmente costituita e si riuniva ogni martedì nei locali affittati al Palais-Royal, Galerie de Valois, e vi rimase lì per un anno, dal 1° aprile 1858 al 1° aprile 1859.
Non potendo più soggiornarvi, si ritrovò ogni venerdì in uno dei saloni del ristorante Douix, al Palais-Royal, galleria di Montpensier, dal 1° aprile 1859 al 1° aprile 1860, per trasferirsi in seguito nei propri locali in rue Sainte-Anne, 59.

L'estensione quasi universale che le credenze spiritiste stanno assumendo quotidianamente ha permesso la creazione di un centro di osservazione regolare, una necessità molto auspicata, ora colmata.       
La Società, di cui siamo lieti di annunciare la formazione, composta esclusivamente da persone serie, libere dalla discriminazione e animate da un sincero desiderio di illuminazione, ha considerato fin dall'inizio tra i suoi membri uomini eminenti nella conoscenza e nella posizione sociale. Essa è chiamata, ne siamo convinti, a rendere un servizio indiscutibile attraverso l'accertamento della verità.

Le sue regole organizzative le assicurano l'omogeneità senza la quale non vi è una possibile vitalità; esse si basano sull'esperienza degli uomini e delle cose e sulla conoscenza delle condizioni necessarie per le osservazioni oggetto della sua ricerca.
I nuovi studiosi interessati alla dottrina Spiritista troveranno così, quando verranno a Parigi, un centro a cui rivolgersi per informazioni e dove potranno comunicare le proprie osservazioni”.

Scopo della Società:
La Società ha per oggetto lo studio di tutti i fenomeni relativamente alle manifestazioni spiritiste, nonché la loro applicazione alle scienze morali, fisiche, storiche e psicologiche.
Le questioni politiche, di controversie religiose e di economia sociale vi sono interdette.
La Società ammette soltanto le persone che simpatizzano con i suoi principi e con l'obbiettivo dei suoi lavori, quelle che sono già iniziate ai principi fondamentali della scienza spiritista, o che sono seriamente animate dal desiderio di istruirsi in essa.

Di conseguenza, essa esclude chiunque potrebbe apportare degli elementi di turbamento in seno alle riunioni, sia attraverso uno spirito di ostilità e di opposizione sistematica, sia attraverso ogni altra causa, facendo così perdere tempo in discussioni inutili.
A tutti i membri corre l'obbligo di una reciproca benevolenza e di opportuni comportamenti.
Essi devono, in tutte le circostanze, mettere il bene generale al disopra delle questioni personali e d'amor proprio.

Struttura della Società:
La Società è amministrativa da un Presidente-direttore, assistito dai membri di un collegio direttivo e da un comitato.
Il collegio direttivo si compone di:
1 Presidente
1 Vicepresidente
1 Segretario principale
2 Segretari aggiunti
1 Tesoriere.

Potranno inoltre essere nominati uno o più Presidenti onorari.
In assenza del Presidente e del vice-presidente, le sedute potranno essere presiedute da uno dei membri del comitato.

Delle riunioni e delle sedute della Società:
Le sedute della Società hanno luogo tutti i venerdì, alle ore otto di sera, salvo modifica, se fosse necessario.
Le sedute sono particolari o generali, ma non sono mai pubbliche.
Ogni persona che, a qualsiasi titolo, faccia parte della Società deve, a ogni seduta, apporre la sua firma su una lista di presenza.
Silenzio e raccoglimento devono essere rigorosamente osservati durante le sedute, e principalmente durante gli studi.

Nessuno può prendere la parola senza averla ottenuta dal Presidente.
Tutte le domande rivolte agli Spiriti devono essere rivolte attraverso l’intermediazione del Presidente, che può rifiutarsi di porle, a seconda delle circostanze.
Sono soprattutto vietate tutte le domande futili, quelle d’interesse personale, di pura curiosità o fatte con lo scopo di sottoporre gli Spiriti a delle prove, cosi come pure tutte quelle che non hanno un fine di utilità generale dal punto di vista degli studi.
Sono egualmente vietate tutte le discussioni atte a sviare la seduta dall’obbiettivo particolare di cui ci si sta occupando.

Allan Kardec dice:
La comunione di pensieri e sentimenti per il bene è quindi una questione di primaria necessità, e questa comunione non può essere trovata in un ambiente variegato e disordinato, dove troverebbero accesso le basse passioni dell'orgoglio, dell'invidia e della gelosia, passioni che vengono sempre tradite dalla malizia e dal malcontento del linguaggio, per quanto spesso si cerca di nascondere e velare. Se vogliamo chiudere la porta di questa assemblea agli spiriti maligni, serriamogli la stanza del nostro spirito e del nostro cuore, ed evitiamo tutto ciò che può dare loro una presa su di noi.
Se mai la Società dovesse diventare il passatempo degli spiriti ingannatori, è perché ne sarebbero attratti; da chi?
Da coloro in cui troverebbero un'eco, perché si recano solo dove sanno di essere ascoltati.
Conosciamo il proverbio: Dimmi con chi vai, e io ti dirò chi sei; e possiamo rivolgerlo ai nostri simpatici Spiriti diremo: "Ditemi cosa ne pensate, e io vi dirò chi siete".
Ora, i pensieri si traducono in fatti; quindi, se si accetta che la discordia, l'orgoglio, l'invidia e la gelosia possono essere respirate solo dagli Spiriti malvagi, chi porta qui elementi di disunione, creerebbe ostacoli, e proprio per questo attirerebbe la natura dei suoi simili invisibili, e la sua presenza danneggerebbe la Società.  
Dio non voglia, non sarà mai così, spero, e con l'aiuto degli Spiriti buoni, la nostra assemblea si consoliderà tanto per la considerazione che merita quanto per l'utilità della sua opera.
Senza omogeneità, non c'è comunione di pensieri, e quindi nessuna possibilità di serenità o di raccoglimento; ma i buoni vengono solo dove trovano queste condizioni; e come possono trovarle in un incontro di credenze divergenti, dove alcuni non credono affatto, e dove, di conseguenza, lo spirito di opposizione e di polemica domina costantemente?