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Preghiera


Lo Spirito Manod, in un messaggio che si rintraccia nel Vangelo Secondo lo Spiritismo afferma:
Il dovere primordiale di ogni creatura umana, il primo atto che deve segnare a sua volta la vita attiva di ogni giorno, è la preghiera.
Quasi tutti voi pregate, ma quanto pochi sanno pregare!
Cosa importano al Signore le frasi macchinalmente articolate l'una all'altra e fare di esse un'abitudine, un dovere da compiere e che a voi pesa come un qualsiasi dovere?
La preghiera del cristiano, dello spiritista, sia qual  sia il suo culto, deve dirla immediatamente dopo che lo Spirito abbia ripreso il giogo della carne; deve elevarsi ai piedi della Maestà Divina con umiltà, con profondità con un impeto di riconoscenza per tutti i benefici ricevuti fino a quel giorno; per la notte trascorsa e durante la quale gli è stato  permesso, anche senza coscienza di ciò, di andare con i suoi amici, con le sue guide, per respirare, nel contatto con essi, più forza e perseveranza.
La preghiera deve salire ai piedi del Signore, per raccomandargli la vostra debolezza, per supplicargli il sostegno, l'indulgenza e la misericordia.
Deve essere profonda, visto che è la vostra anima che deve elevarsi verso il Creatore, per trasfigurarsi, come Gesù sul Tabor al fine di arrivare là: nivea, radiosa di speranza e di amore.”
La preghiera è un atto di adorazione, è un'invocazione mediante la quale l'uomo entra nel pensiero e in comunicazione con l'essere al quale si dirige.
Possiamo pregare per noi stessi o per gli altri, per i vivi e per i defunti.
Le preghiere elevate a Dio sono ascoltate dagli Spiriti preposti all'esecuzione delle di Lui volontà; quelle che si dirigono ai buoni Spiriti sono riportare a Dio.
Quando qualcuno prega ad altri esseri che non sono Dio, lo fa ricorrendo ad intermediari, ad intercessori, però, nulla succede, senza la volontà di Dio.
Lo Spirito Manod, ci consiglia ancora:
Dovete pregare, senza che per questo, sia necessario che voi vi raccogliate nel vostro oratorio, o vi inginocchiate nelle pubbliche piazze.
La preghiera del giorno è l'assolvimento dei vostri doveri, senza nessuna eccezione e, senza che essi siano di qualche natura.
Non è forse un atto d'amore a Dio nell'assistere i vostri fratelli per una necessità morale o fisica?
Non è forse un atto di riconoscenza che, elevate il vostro pensiero quando vi avviene una felicità, quando evitate un incidente, quando una semplice contrarietà, benché di poco, vi lambisce l'anima, e di ciò voi non esclamate: Siate benedetto Padre?
Non è forse un atto di contrizione quello con il quale vi umiliate davanti al supremo Giudice quando comprendete d'aver fallito, anche solo per un pensiero fugace e dire: Perdonami, mio Dio, poiché ho peccato (di orgoglio, di egoismo e mancanza di carità); dammi la forza per non fallire di nuovo ed il coraggio di riparare la mia mancanza?
Questo non dipende dalle regolari preghiere della mattina e dei giorni consacrati ad esse.
Come vedete, la preghiera può essere elevata in ogni istante, senza interrompere il vostro lavoro.”
Leon Denis analizza che la preghiera deve essere un’intima espansione dell'anima verso Dio, un colloquio solitario, una meditazione sempre utile, molte volte feconda.
E', per eccellenza, il rifugio degli afflitti, dei cuori esulcerati.
Nelle ore di scoraggiamento, di peso intimo e di disperazione, chi non ebbe nella preghiera la calma, il conforto d il sollievo dei suoi mali?
Un misterioso dialogo si stabilisce tra l'anima sofferente e la potenza evocata.
L'anima espone le sue angustie, i suoi scoraggiamenti; implora il soccorso, l’appoggio, l’indulgenza.
Ed allora, nel santuario della coscienza, una voce segreta risponde: È la voce di quello da cui emana tutta la forza per le lotte di questo mondo, tutto il balsamo per le nostre ferite, tutta la luce per le nostre incertezze.
E questa voce consola, rianima, persuade; ci dà il coraggio, la sottomissione, la rassegnazione stoica.
Ed allora ci rialziamo meno tristi, meno tormentati; un raggio di sole divino si accende nella nostra anima è fa spuntare in essa la speranza.
È importante evidenziare che il Padre Nostro, preghiera insegnata da Gesù (Matteo 6:9-13) contiene tre punti considerati oggetto della preghiera, una richiesta, un ringraziamento, o una glorificazione.
Il Padre Nostro rappresenta il più perfetto modello di concisione, vera opera prima di sublime semplicità.
In effetti, sotto la più semplice forma, essa riassume tutti i doveri dell'uomo verso Dio e vero il prossimo.
Essa contiene una dichiarazione di fede, un atto di adorazione e di sottomissione: la richiesta per le cose necessarie alla vita ed al principio della carità.
Chi la reciti con l'intenzione di dedicarla ad altri, chiede per questi ciò che chiederebbe per sé.
Malgrado ciò, data la sua brevità, il sentimento profondo che racchiudono le sue poche parole, sfugge alla maggioranza delle persone.

Gli Spiriti Superiori chiariscono sulla forma corretta di agire quando si fa una richiesta durante le nostre preghiere: “La vostra preghiera deve contenere la domanda delle le cose di cui avete bisogno, ma che siano realmente necessarie.
È inutile chiedere al Signore che vi abbrevi le prove, che voi diate felicità e ricchezza.
Chiedetegli di concedervi i beni più preziosi della pazienza della rassegnazione e della fede.
Non ditegli, come molti fanno: - “Non vale la pena pregare, tanto Dio è girato dall'altra parte”.  
Cosa chiedete a Dio nella maggioranza dei casi?
Per caso, vi siete ricordati di chiedere il vostro miglioramento morale?
Oh! No; poche volte lo avete fatto.
Ciò che di preferenza ricordate è il chiedere successo nelle vostre imprese terrene e con frequenza esclamate: - “Dio non si occupa di noi; se, se ne occupasse no si verificherebbero tante ingiustizie” Insensati! Ingrati!
Se scendeste nel profondo della vostra coscienza, quasi sempre vi imbattereste in voi stessi al punto di partenza dei mali di cui vi lamentate.
Chiedete innanzi tutto che voi possiate migliorare e vedrete che torrenti di grazie si riverseranno sopra di voi.

Preghiera è la sua importanza:
La preghiera si riveste di capitale importanza per qualsivoglia situazione.
L'uomo, attraverso la preghiera ottiene il concorso degli Spiriti che accorrono a sostenerlo nelle sue buone risoluzioni ed a ispirargli le idee sane.  
In questo modo, egli acquisisce la forza morale necessaria per vincere le difficoltà e riprendere il retto cammino, se per caso se ne fosse allontanato.
Con questo mezzo, egli può, anche, evitare i mali che potrebbero essere attratti dalle sue mancanze.
Ad esempio, un uomo che vede rovinata la sua salute, in conseguenza di eccessi ai quali si era concesso e li trascina fino alla fine della sua vita di sofferenze: avrà il diritto di lamentarsi se non ottiene la cura che desidera?
No, poiché avrebbe potuto trovare nella preghiera la forza di resistere alle tentazioni.
Ammettiamo, tuttavia, che l'uomo non possa far nulla per evitare la contingenza di certi mali della vita che non sono relazionati all'imprevidenza od agli eccessi umani. In questa situazione, specialmente e con facilità gli si concede l'azione della preghiera, visto che con profitto attrae la salutare ispirazione degli Spiriti buoni a fargli conquistare credito nella forza per resistere ai pensieri maligni, la cui realizzazione non può essere che funesta. In quel caso, ciò che si devi fare è di non allontanare il male, però deviare i pensieri cattivi che possano causare danno; essi non impediscono in nulla la realizzazione dei decreti di Dio, e nemmeno sospendono il corso delle leggi della Natura, evitano, appena, di infrangere il libero arbitrio.
Con ciò agisce sulla trascuratezza, in modo impercettibile, per soggiogare la volontà.
L'uomo è, allora in una posizione di uno che viene sollecitato dai buoni consigli e li mette in pratica, però ha sempre la libertà di seguirli o no.  
Per chi abbia la responsabilità delle sue azioni ed il merito delle scelte tra il bene ed il male, ebbene, Dio vuole che sia così.
Questo è il perché l’uomo può sempre star certo di ricevere, se lo chiede con fervore, poiché proprio per questo si possono soprattutto applicare le parole: “Chiedete e vi sarà dato”
La preghiera è sempre uno stato di buona volontà e di comprensione nella testimonianza della nostra condizione di Spiriti debitori...
Senza dubbio non potrà modificare il corso delle leggi, di fronte alle quali noi siamo rei, soggetti a pene multiple, ma rinnova il modo di essere e si vale di una benedetta piantagione di solidarietà a nostro beneficio, sennonché come vaccino contro la protratta influenza del male.
Oltre a ciò, la preghiera concede l'avvicinarsi dei grandi benefattori spirituali che ci presiedono e ci aiutano alla organizzazione delle nuove rotte per un sicuro cammino.
In qualche situazione, la preghiera deve non tradursi come un movimento meccanico delle labbra e nemmeno come un disco - nell'apparecchio della mente - il cui solco è danneggiato e ripete, sempre, in continuazione lo stesso motivo.
È vibrazione, è energia, è potere.
La creatura che prega, mettendo in moto le sue forze, realizza lavori di inesprimibile significato.
Un simile stato psichico lacera le cortine di forze ignorate, svela la nostra origine divina e ci mette in contatto con le fonti superiori.
In questa realizzazione, lo Spirito, in qualche modo, può emettere i raggi di un meraviglioso potere.
La preghiera è la divina voce dello spirito nel grande silenzio.
Non sempre si caratterizza attraverso i suoni articolati nel concetto verbale, ma, invariabilmente il potere spirituale è prodigioso e comunica le emozioni ed i pensieri, le immagini e le idee, demolendo ostacoli, pulendo le strade, riformando concetti e migliorando il quadro mentale che abbiamo, per    compiere il compito al quale ci convoca il Padre.
L'importanza della preghiera, è facilmente messa in luce quando riusciamo a distinguere in significato di pregare e “pregare”.

Preghiera e la sua efficacia:
C'è chi contesta l'efficacia della preghiera, con il presupposto del principio che Dio conoscendo le nostre necessità, è inutile che gli siano esposte.
Ed aggiungono che pensano che le nostre suppliche non possono cambiare i decreti di Dio se tutto nell'Universo è incatenato da leggi eterne.
Senza alcun dubbio ci sono le leggi naturali ed immutabili che non possono essere abrogate per il capriccio di qualcuno; però da lì a credere che tutte le circostanze della vita sono sottomesse alla fatalità, esiste una grande distanza.
Se così fosse, l'uomo non sarebbe più che uno strumento passivo, senza il libero arbitrio e senza iniziative.
In questa ipotesi, dovrebbe solo piegare il capo sotto il giogo degli eventi, senza pensare di evitarli.
Non avrebbe dovuto cercare di sviare il raggio (?)
Dio gli ha concesso la ragione e l'intelligenza perché egli non le lasciasse senza farne uso: la volontà, di non volere; operosità per non restare inattivo.
L'uomo, essendo libero di agire in un senso o nell'altro, in più, le sue azioni gli cagionano conseguenze subordinate a ciò che fa no non fa.
Ci sono, poi, dovuti alla sua iniziativa i successi che per forza sfuggono alla fatalità e che non rompono l'armonia elle leggi universali, nello stesso modo che l'aumentare o il diminuire in percorso delle lancette non arresta il movimento sul quale si fonda il meccanismo dell'orologio.
È possibile, dunque, che Dio acceda a certe richieste, senza perturbare l'immutabilità delle leggi che reggono il tutto, subordinata alla mancanza della sua volontà.
Negli effetti o risultati ottenuti, si scorge l'efficacia e l'azione della preghiera.
I raggi divini spediti dall'orazione santificatrice, si convertono in fattori progrediti di efficiente e definitiva cooperazione per la cura del corpo, nella rinnovazione dell'anima e per l'illuminazione della coscienza.
Ogni preghiera elevata è una scaturigine di magnetismo creatore e vivificante ed ogni creatura che coltiva l'orazione, con il debito equilibrio del sentimento, si trasforma gradualmente, nel fuoco irradiante delle energie della Divinità.
Il lavoro della preghiera, nel circolo degli uomini, è più importante di quello che si possa immaginare.
Non c'è preghiera senza riposta.
È l'orazione, figlia dell'amore, non è solo una supplica.
È la comunicazione tra il Creatore e la creatura e, costituisce, così, il più poderoso influsso magnetico che conosciamo.
Sennonché, è importante notare, che la supplica malefica conta, ugualmente con l'enorme potenziale dell'influenza.
Ogni volta che lo Spirito si dispone in questa attitudine mentale, stabilisce un laccio di corrispondenza tra di lui e l'Aldilà.
Se l'orazione porta l'attività del bene divino, venga, essa, da dove venga, s'incammina verso l’aldilà, verticalmente, cercando le benedizioni della vita superiore, spetta a noi di intuire che, nei piani inferiori, i mali rispondono ai mali e s'intrecciano mentalmente gli uni agli altri.
Però, è ragionevole sottolineare che ogni preghiera impersonale diretta alle Forze Supreme del Bene, da esse si riceve la risposta immediata, nel nome di Dio.
Sopra chi prega con questo dovere benedetto, dalle più alte sfere, fluiscono gli elementi di una forza divina che vitalizzano il nostro mondo interiore, ci edificano nelle speranze divine, e si esteriorizzano, in seguito, contagiate dal nostro magnetismo personale, nell'intenso desiderio di servire il Signore.